#Covid #vaccini Un commento INTERESSANTISSIMO da #Facebook: "
A mio avviso, la mascherina è la classica foglia di fico che copre l’ignoranza diffusa del problema.
Il Covid, come tutti i virus aerei influenzali, gira da almeno un anno e mezzo per cui è ormai ubiquitario e si manifesta a periodi, adattandosi all’uomo per successive mutazioni. Cosa che sta accadendo.
Probabilmente ne abbiamo più nelle case che in giro ...!!!
Lo si contrasta curando chi si ammala (anziché lasciarli aggravare a casa con la sola Tachipirina!), facendo prevenzione farmacologica e proteggendo i più fragili.
Non certo bloccando in casa e distanziando la gente sana ... né distruggendo l’economia del Paese !
In sintesi, il problema covid-19 mi sembra che si possa riassumere così :
-1) ormai molti medici curano il virus a domicilio, già dai primi sintomi, con Idrossiclorochina, aspirina, azitromicina, cortisone, vitamine, melatonina ... ed in ospedale con plasma iperimmune, anticorpi monoclonali e gammaglobuline.
Alcuni farmaci sono utili anche per fare una efficace prevenzione, con benefici rinforzi del sistema immunitario.
-2) detti medici hanno documentato di non avere decessi e di curare gran parte dei loro pazienti a casa, guarendoli in breve tempo.
-3) alcune Regioni, Ospedali ed associazioni mediche hanno già adottato questi protocolli, salvando i pazienti e riducendo drasticamente mortalità e morbilità
-4) al contrario, le linee guida ministeriali non includono questi farmaci ... mentre i bollettini ufficiali continuano a registrare numerosi decessi e raccomandano vaccinazioni di massa.
Dunque, chi ha ragione ?
- i medici che salvano tutti i loro pazienti con cure domiciliari rapide ed efficaci;
- oppure quelli ministeriali che registrano ancora così tanti decessi ?
Ma soprattutto - prendendo atto che il covid è curabile e non più mortale - per quali motivi si continuano ad imporre vaccinazioni di massa, clausure e mascherine ovunque ?
Che io sappia, i vaccini si usano solo per le malattie gravi, ove non esistano cure efficaci.
Quando di una malattia si trovano le cure, si abbandona la vaccinazione di massa e si curano i pochi che si ammalano. Evitando gli eventi avversi, insiti in ogni vaccino.
Concetto ben rappresentato da Libero il 20 marzo 2021.
Coronavirus, Pietro Luigi Garavelli: "Mai vaccinare durante un'epidemia, il Covid reagirà mutando".
Vaccinare in piena pandemia è sbagliato. Parola di Pietro Luigi Garavelli.
Il primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara non usa giri di parole per spiegare quanto potrebbe accadere in Italia. "È dimostrato che ormai Sars Cov 2 è presente nella popolazione tutto l’anno - premette in una lunga intervista ad Affaritaliani.it -. I portatori sani sono milioni di italiani. Per cui assistiamo a brevi ondate epidemiche a scadenza di mesi le une dalle altre, come è normale che avvenga". Così come è normale che in giro ci siano migliaia di varianti. E proprio su questo aspetto lancia un'avvisaglia:
“In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente".
............
Allo stato attuale delle cose - prosegue - quando il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo".
.............
Da qui la sua conclusione: "Il virus Sars Cov 2 muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica, dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso", perché il "Covid è una patologia respiratoria di una certa importanza ma non si discosta da certe influenze"."