23/07/2025, ore 19.22, da https://www.milanofinanza.it/news/borse-oggi-diretta-23-luglio-2025-chiusura-apertura-europee-borsa-milano-ftse-mib-piazza-affari-202507230837191311

Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib chiude in netto rialzo (+1,3%), sul podio Stellantis, Iveco e Interpump. Giù Banco Bpm | IL VIDEO
L’Ue intende sottoporre all'approvazione degli Stati membri un pacchetto di contro-dazi sui beni statunitensi per un valore di 93 miliardi. Il Btp 10 anni rende meno del 3,5%. Bene Wall Street dopo accordo Usa-Giappone sui dazi | Unicredit, utile record di 6,1 miliardi (+8%) nel primo semestre
- Ore 15:30 Stellantis e Iveco trainano il Ftse Mib. Wall Street apre positiva
- Ore 14:35 Ftse Mib ben intonato a metà seduta
- Ore 12:40 Il Ftse Mib corre con Stellantis in testa, Von der Leyen: Ue e Giappone insieme per contrastare commercio sleale
- Ore 11:20 Il Ftse Mib il migliore in Ue con Stellantis e Iveco. Euro debole: le implicazioni di una pausa della Bce
- Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Unicredit, cade Banco Bpm. Spread stabile a 87
- Ore 08:30 Europa attesa in rally dopo l’accordo Stati Uniti-Giappone sui dazi alla vigilia della Bce
Il Ftse Mib chiude a 40.697 punti, in rialzo dell’1,3%, trainato da Stellantis (+9,1%) e Iveco (+7,3%). Bene anche Interpump (+4,2%). In coda, invece, Stm (-4,3%), Banco Bpm (-2,5%) e Hera (-2,1%). Sulla banca guidata da Giuseppe Castagna pesa lo stop all’ops di Unicredit, che invece guadagna il 3,6%.
L’attenzione degli investitori si sposta ora sulla riunione del consiglio direttivo della Bce, in programma il 24 luglio. Ma le aspettative, stavolta, sono di un mantenimento dei tassi di interesse attuali dopo otto tagli. «La fase di allentamento è stata bruscamente interrotta durante l’ultima riunione, con la presidente Lagarde che ha affermato in modo inequivocabile che, almeno per il momento, l’orientamento della politica monetaria ha raggiunto il suo apice», osserva di David Chappell, senior fixed income portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments. «Tuttavia, con l’area euro ancora impegnata a negoziare un accordo commerciale con gli Stati Uniti in vista della scadenza del 1° agosto e con l’euro che continua a mantenersi su livelli elevati, i rischi per la crescita e l'inflazione sembrano orientati al ribasso nel breve termine, in attesa che il sostegno fiscale tedesco entri pienamente in vigore. Anche se i mercati prevedono un solo ulteriore taglio dei tassi da 25 punti base entro la fine dell’anno, la Bce potrebbe scoprire che il livello attuale di policy costituisce soltanto una pausa temporanea lungo un percorso ancora in evoluzione».
Sul fronte delle materie prime accelera al ribasso il prezzo del petrolio, con il future sul Brent in scadenza a settembre intorno a 68 dollari al barile (-0,7%) e quello sul Wti sui 65 dollari (-0,8%). Le quotazioni scendono nonostante un calo delle scorte negli Stati Uniti superiore alle attese (-3,17 milioni di barili la scorsa settimana) e il perdurare delle tensioni geopolitiche. La Russia, in particolare, ha avviato una serie di esercitazioni navali nel Mar Baltico e nel Pacifico.
Ore 15:30 Stellantis e Iveco trainano il Ftse Mib. Wall Street apre positiva
Wall Street apre la seduta in positivo. Alle 15:30 il Dow Jones guadagna lo 0,5%,lo S&P 500 lo 0,35% e il Nasdaq lo 0,07% dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato il raggiungimento di un accordo commerciale con il Giappone che prevede dazi del 15% (anziché il 25%) sulle esportazioni nipponiche verso gli Stati Uniti.
Secondo gli strategist di Mps, l’aspetto più importante per il Giappone è che la tariffa del 15% si estenderà anche al settore auto, ponendo il Paese in una posizione di vantaggio rispetto ad altri importanti esportatori di veicoli, che da aprile si trovano ad affrontare un’imposta del 25% sulle esportazioni di tale settore. Il Giappone, inoltre, si è impegnato a migliorare l’accesso al mercato domestico per i beni americani, tra cui automobili, riso e altri prodotti agricoli, così come ad investire 550 miliardi di dollari negli Usa.
All’avvio dei mercati americani il Ftse Mib si conferma tonico e viaggia a 40.637 punti (+1,2%), trainato proprio dai titoli dell’auto: Stellantis (+6,6%) e Iveco (+5,7%). Bene anche Interpump (+4%). In calo Stm (-4,1%), ma anche Banco Bpm che dopo lo stop all’ops di Unicredit (+3,4%) cede il 2,3%.
Sul fronte delle materie prime resta debole il prezzo del petrolio mentre sono in programma oggi, 23 luglio, a Istanbul dei colloqui Russia-Ucraina. Il Cremlino intanto ha lanciato una serie di esercitazioni navali nel Mar Baltico e nel Pacifico, impegnando almeno 40 imbarcazioni da guerra di diverso tipo.
Ore 14:35 Ftse Mib ben intonato a metà seduta
Al giro di boa le borse europee si confermano positive. Francoforte avanza dello 0,65%, Parigi dell’1,15%, Londra dello 0,49% e Milano dell’1,11% a 40.612 punti alle 14:35 con Stellantis e Iveco in vetta (+6,55% e +4,37% rispettivamente). Tra le note stonate spiccano Banco Bpm (-2,91%) dopo che Unicredit ha ritirato l’ops e Stm (-3,25%). Alla vigilia della riunione della Bce lo spread Btp/Bund resta schiacciato a 86,2 punti base e il rendimento del Btp 10 anni rimane sotto il 3,5% anche se in crescita al 3,47%.
L’Ue prepara le contro misure ai dazi Usa
Dopo che gli Stati Uniti hanno chiuso un accordo commerciale con il Giappone, la Commissione Europea ha detto che l'obiettivo è raggiungere un accordo con Washington per evitare l'imposizione dei dazi del 30% dall'1° agosto minacciati dal presidente statunitense, Donald Trump.
In ogni caso intende sottoporre all'approvazione degli Stati membri un pacchetto di contro-dazi sui beni statunitensi per un valore di 93 miliardi di euro, mentre il commissario per il Commercio, Maros Sefcovic, terrà colloqui con il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick. Parallelamente continuerà ad adottare potenziali contromisure, unificando due possibili serie di dazi, rispettivamente di 21 miliardi e 72 miliardi, in un unico elenco che sarà sottoposto all'approvazione dei membri dell'Ue. Nessuna misura entrerà in vigore prima del 7 agosto.
Negli Stati Uniti è boom di richieste di mutui
L’euro resta in calo dello 0,26% a 1,1722 dollari. Negli Stati Uniti le richieste di mutui nella settimana del 18 luglio su base settimanale hanno registrato un +0,8%, in netto aumento rispetto al precedente -10%.
Ore 12:40 Il Ftse Mib corre con Stellantis in testa, Von der Leyen: Ue e Giappone insieme per contrastare commercio sleale
Con i futures statunitensi in rialzo (+0,51% quello sul Dow Jones e +0,42% quello sull’S&P500) in scia all’accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone, i mercati azionari del Vecchio Continente viaggiano spediti (Dax +0,77%, Cac40 +1,23%, Ftse100 +0,54% e Ftse Mib +1,59% a 40.803 punti alle 12:40 con Stellantis in cima con un +7,16%, seguita a ruota da Iveco con un +5,91%. Invece tra le banche spiccano Mps con un +3,20% e Unicredit con un +3,94%).
- Leggi anche: Iveco vola in borsa sull’ipotesi della vendita a Tata Motors. La trattativa sul tavolo del ministro Adolfo Urso
Ue e Giappone insieme per contrastare il commercio sleale
Mentre l'Ue fatica a concludere un accordo sui dazi con gli Stati Uniti, alla vigilia di incontri potenzialmente difficili con i leader cinesi, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto che l'Unione Europea e il Giappone rafforzeranno la collaborazione per contrastare la coercizione economica e affrontare le pratiche commerciali scorrette. «Crediamo nella competitività globale, che dovrebbe andare a beneficio di tutti», ha aggiunto la presidente della Commissione Ue.
Carmignac: Fed e Bce si muovono all’unisono
L’euro continua a scendere dello 0,17% a 1,1733 dollari in attesa dei dati macro Usa e alla vigilia della Bce. Nonostante contesti economici differenti sulle due sponde dell’Atlantico, la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve statunitense sembrano muoversi all’unisono. Almeno per ora. «Con entrambe le banche centrali attese ferme a luglio e con probabilità quasi identiche attribuite dai mercati a un taglio dei tassi a settembre, il messaggio delle autorità monetarie è chiaro: serve maggior chiarezza», spiega Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac. «Questa posizione prudente è dettata dalla doppia incertezza legata ai cambiamenti nelle dinamiche commerciali e all’evoluzione del sostegno fiscale, fattori che pesano fortemente su inflazione, crescita e traiettorie valutarie».
Due rischi per la Bce
Tuttavia, questa tranquillità potrebbe durare poco. Due grandi incertezze tengono la Bce in allerta. Primo, la possibile imposizione di dazi tra Stati Uniti e Unione Europea (con dettagli cruciali attesi per il 1° agosto) ha comprensibilmente reso i responsabili di politica monetaria più cauti. Secondo, sebbene il pacchetto di stimoli fiscali annunciato in Germania (la cui approvazione formale è prevista per settembre) offra segnali iniziali incoraggianti, la volontà politica si scontra con i limiti operativi, avverte Thozet. Entrambi i fattori sollevano interrogativi su quanto a lungo l’inflazione continuerà a restare sotto le attese nel continente.
Guardando a settembre, i mercati attualmente prezzano una probabilità del 50% di un taglio dei tassi. Tuttavia, l’effetto combinato di un euro più forte – che tende a frenare crescita e inflazione – del rallentamento nella crescita salariale e del rischio persistente di un’inflazione inferiore alle attese, alimentato dall’aumento delle importazioni cinesi a basso costo dirottate dagli Stati Uniti, potrebbe spostare l’equilibrio, sostiene l’esperto di Carmignac.
Con un’inflazione headline prossima al target e leading indicator che puntano a una normalizzazione economica in atto, «riteniamo che la probabilità di un taglio a settembre sia superiore rispetto all’attuale consensus dei mercati», aggiunge Thozet, secondo cui la Bce potrebbe portare il tasso di riferimento intorno all’1,5%, soprattutto se le incertezze legate ai dazi si risolvessero in modo sfavorevole o se l’inflazione dovesse restare al di sotto del target.
Le implicazioni per i portafogli
In questo contesto, «abbiamo una visione costruttiva sui tassi di interesse a breve termine in euro, con rischi orientati verso ulteriori tagli della Bce. Adottiamo, invece, un approccio più prudente sui tassi Usa a breve termine, dove riteniamo che il mercato sia eccessivamente ottimista sull’ipotesi di un allentamento».
Sulle scadenze più lunghe, suggerisce ancora Thozet, «adottiamo una posizione negativa sulla duration, prevedendo un irripidimento della curva alla luce di un’espansione fiscale più marcata – soprattutto se i tagli ai tassi dovessero arrivare presto e accompagnarsi a misure fiscali particolarmente generose. Preferiamo i titoli indicizzati all’inflazione per coprirci dal rischio di una possibile risalita dell’inflazione – soprattutto considerando che, per il momento, break-even e aspettative inflazionistiche restano sotto controllo».
Infine, conclude Thozet, «siamo ribassisti sul dollaro, indebolito dalla crescente perdita di credibilità delle istituzioni statunitensi, minate dalle continue pressioni su Powell e sull’indipendenza della Fed, dall’incertezza politica alimentata dalla guerra commerciale, e dal rischio crescente di disancoraggio delle aspettative inflazionistiche interne, causato da dazi più elevati e una politica fiscale espansiva».
Ore 11:20 Il Ftse Mib il migliore in Ue con Stellantis e Iveco. Euro debole: le implicazioni di una pausa della Bce
Piazza Affari accelera al rialzo. L’indice Ftse Mib distacca gli altri indici europei, comunque euforici in scia all’accordo commerciale tra gli Stati Uniti e il Giappone, con un +1,95% a 40.947 punti alle 11:20 grazie al rally di Iveco (+6,88%) e Stellantis (+6,98%) seguiti, nel settore bancario, da Mps (+3,70%) e Unicredit (+4,7%). Oltre +2% per Nexi, Mediobanca, Pirelli, Campari e DiaSorin.
- Leggi anche: Stellantis ferma lo stabilimento di Cassino: si riapre solo a settembre. Le nuove Alfa sono senza ordini
I mercati scontano un taglio dei tassi Bce a settembre, forse anche un altro
Lo spread scende leggermente a 86,12 punti base alla vigilia del Consiglio direttivo della Bce che si riunisce in un contesto di disinflazione lenta ma persistente nell’area euro ad eccezione dell’ultimo dato di giugno, prospettive di crescita deboli, un euro che si è moderatamente indebolito nel mese di luglio (dai picchi a 1,1830 a 1,17; -0,18% a 1,1731 oggi, 23 luglio) e con l’incertezza per le trattative commerciali con gli Stati Uniti.
Dopo aver effettuato una serie di tagli (8 consecutivi per un totale di 200 basis points) che hanno portato il tasso sui depositi al 2% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale al 2,15%, «il Consiglio dovrebbe, a nostro avviso, mantenere i tassi invariati a luglio, ma la riunione resta comunque cruciale per orientare le aspettative sul ritmo e la tempistica dei prossimi ulteriori allentamenti in politica monetaria», prevede Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
I mercati scontano ancora un taglio o forse due nel resto del 2025, con la prossima mossa attesa solo a settembre o ottobre. «Anche noi consideriamo un taglio a luglio altamente improbabile, dato l'elevato livello dell’inflazione nei servizi e soprattutto l'incertezza sulle trattative sui dazi tra Stati Uniti e Commissione Europea. La minaccia di un dazio al 30% dichiarata da Trump nelle settimane precedenti è ben superiore rispetto ai peggiori scenari previsti dagli esperti della Bce», aggiunge Diodovich. «Crediamo che manterrà i tassi invariati a luglio e ridurrà il costo del denaro per un’ultima volta a settembre a meno di nuovi fattori esogeni che possano colpire l’economia europea».
Le implicazioni per l’euro
Se la Bce ribadisse un approccio cauto e un passo alla volta, evitando di impegnarsi già per un taglio a settembre, l’euro potrebbe trovare sostegno, soprattutto se i dati statunitensi continueranno a rinviare l’inizio dei tagli Fed con possibili target di breve periodo a 1,1830 e 1,19, secondo Diodovich. Al contrario, se la Lagarde adottasse un tono più accomodante e indicativo che settembre è una riunione viva per un altro taglio, l’euro/dollaro potrebbe tornare sotto pressione verso la parte bassa del range recente, a 1,1560 e a 1,1440», conclude l’esperto di IG Italia.
Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Unicredit, cade Banco Bpm. Spread stabile a 87
Le borse europee salgono in avvio di seduta, sostenute dall'intesa commerciale tra Stati Uniti e Giappone e dalla conseguente positiva seduta in Asia. Il Dax avanza dell’1,06%, il Cac40 dell’1,31%, il Ftse100 dello 0,39% e il Ftse Mib dello 0,71% a 40.450 punti. Anche i future statunitensi sono positivi (+0,30% quello sul Dow Jones e +0,28% quello sull’S&p500). Il movimento è supportato da trimestrali solide, non quella di Texas Instruments nel settore tecnologico, e attese per nuovi dati macro. Il dollaro si rafforza contro euro (cross euro/dollaro a 1,1739, -0,12%).
Exploit grazie all’accordo commerciale Stati uniti-Giappone
L’accordo commerciale tra Usa e Giappone prevede la riduzione delle tariffe doganali sui beni giapponesi al 15% dal precedente 25%, incluse le esportazioni di auto. In parallelo, il governo di Tokyo si impegna a investire 550 miliardi di dollari nell’economia statunitense, ad aumentare le importazioni di riso Usa e ad accettare veicoli costruiti secondo gli standard di sicurezza americani.
Salgono i rendimenti dei titoli di Stato
Inoltre, le indiscrezioni riportate dal quotidiano Mainichi rivelano che il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, avrebbe comunicato ai suoi collaboratori l’intenzione di dimettersi entro agosto, in seguito alla sconfitta elettorale nella Camera alta. L’ipotesi di una crisi politica alimenta tensioni sul fronte obbligazionario, con l’asta dei titoli di Stato a 40 anni che registra la domanda più debole dal 2011 e un aumento deciso dei rendimenti lungo l’intera curva. Rendimenti che salgono anche per il Btp 10 anni al 3,478% con lo spread con il Bund stabile a 87 punti base.
A Milano bene Unicredit, Mediobanca, Mps, Azimut, Saipem e Moncler. Cadono Banco Bpm e Stm
Sul listino milanese Unicredit sale dell’1,91% a 59,19 euro dopo che ha annunciato il ritiro dell'offerta per Banco Bpm (-4,8% a 9,82 euro), affermando che le incertezze sulle condizioni Golden Power applicate dal governo non consentivano di andare avanti. E dopo che ha registrato un utile record di 6,1 miliardi (+8%) nel primo semestre del 2025 e alzato la guidance 2025.
Leggi anche:
- Unicredit – Banco Bpm, dopo il ritiro dell’ops ora Piazza Meda ha le mani libere e può giocare la carta Crèdit Agricole
- Unicredit, utile record di 6,1 miliardi (+8%) nel primo semestre. Orcel alza la guidance 2025
In pieno risiko bancario (l’ops su Mediobanca, +1,94% a 18,9 euro) Giorgio Girondi ha una quota del 3% di Mps (+3% a 7,204 euro), secondo le comunicazioni di Consob relative alle partecipazioni rilevanti.
- Leggi anche: Mps, spunta Giorgio Girondi (Ufi Filters) con il 3% della banca senese. Scommessa sull’ops a Mediobanca?
E se Azimut, in rialzo dello 0,98% a 29,99 euro, ha firmato un accordo vincolante per l'acquisizione del 100% dell'asset manager Usa North Square Investments per un corrispettivo minimo di 110 milioni di dollari e un piano di earn-out che potrebbe portare il valore complessivo a circa 160 milioni, la Juventus (+0,63% a 2,89 euro) ha raggiunto un accordo con il Porto per l'acquisizione definitiva del calciatore Francisco Fernandes da Conceição, per un corrispettivo di 30,4 milioni di euro.
- Leggi anche: Azimut rileva North Square Investments in Usa: gli Stati Uniti diventano il secondo mercato della sgr italiana
Inoltre si riuniscono i cda di Saipem (+0,70% a 2,431 euro) e Moncler (+1,76% a 50,96 euro) sui conti semestrali. Viceversa perde il 2,62% a 27,45 euro Stm dopo che le previsioni sugli utili del terzo trimestre (tra 1,36 e 1,60 dollari per azione, il cui valore medio è inferiore alle stime degli analisti di 1,49 dollari per azione) di Texas Instruments (-12,2% dopo la chiusura a Wall Street) non hanno impressionato gli investitori, in quanto hanno evidenziato una domanda più debole del previsto per i suoi chip analogici da parte di alcuni clienti e hanno sottolineato l'incertezza legata alle tariffe.
In crescita del 2,31% a 3,053 euro, infine, Olidata dopo che l'amministratore delegato, Claudia Quadrino, si è dimessa con effetto immediato a seguito di «reciproche incomprensioni con gli altri amministratori e divergenze intervenute nei rapporti interpersonali con gli stessi».
Ore 08:30 Europa attesa in rally dopo l’accordo Stati Uniti-Giappone sui dazi alla vigilia della Bce
Borse europee attese in netto rialzo (+1,11% il futures sull’Eurostoxx50) dopo che Donald Trump ha siglato un accordo commerciale con il Giappone che prevede la riduzione dei dazi sulle importazioni di automobili e scongiura l'introduzione di una tassa aggiuntiva su altri beni, in cambio di un pacchetto di investimenti e prestiti destinati agli Usa del valore complessivo di 550 miliardi di dollari. Si tratta dell'intesa più rilevante tra quelle concluse dalla Casa Bianca dal Liberation Day di inizio aprile.
- Leggi anche: Trump: accordo con il Giappone, dazi al 15%. Nikkei +3,8%. Il premier Ishiba pronto a dimettersi
iBanFirst: Bce in pausa prima di un nuovo ciclo
Si apre oggi, 22 luglio, a Francoforte la due giorni della Bce, l'ultima prima della pausa estiva. Gli economisti non si aspettano alcuna mossa sui tassi di interesse, scontano un altro taglio del costo del denaro da 25 punti base da qui a fine anno, probabilmente a settembre. L'attenzione degli osservatori sarà concentrata su eventuali riferimenti della presidente, Christine Lagarde, rispetto all'apprezzamento dell'euro, che da inizio anno ha guadagnato il 13% sul dollaro complicando la vita dei Paesi esportatori. Questo fattore, associato all'incertezza delle trattative sui dazi tra Bruxelles e Washington, potrebbe generare secondo alcuni analisti toni più da colomba da parte di Lagarde.
«In un contesto di tensioni commerciali e crescente incertezza economica, la Bce sembra avere poche alternative rispetto a un atteggiamento prudente», commenta Michele Sansone, country manager di iBanFirst Italia, secondo il quale a frenare la Bce sono due fattori di incertezza di primaria importanza. Il primo riguarda l’eventuale incremento dei dazi sulle esportazioni europee. Nonostante i negoziati con Washington siano ancora in corso, il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha minacciato di portare i dazi dal 30% al 50% se entro il 1° agosto non verrà siglato un accordo. In questa fase, tutti gli scenari restano possibili.
Il secondo elemento di incertezza è rappresentato dallo stato ancora poco definito dell’economia dell’Eurozona. «L’attuale fase di rallentamento ciclico rende particolarmente complesso valutare l’andamento dell’inflazione. Una possibile recessione, ad esempio, potrebbe esercitare una pressione al ribasso sui prezzi, neutralizzando l’effetto di una potenziale guerra tariffaria su entrambe le sponde dell’Atlantico», avverte Sansone. «In un contesto così instabile, prevedere la traiettoria dell’inflazione diventa un esercizio ad alto margine d’errore. Da qui la crescente cautela della Bce, con una pausa degli interventi a luglio che appare ormai sempre più probabile. Riteniamo che un taglio dei tassi di 25 punti base sia ancora possibile a settembre, a condizione che venga raggiunto un accordo commerciale con gli Stati Uniti».
Dollaro in rimonta
Lo spread Btp/Bund riparte da quota 87 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,46%. Sul primario la Germania offre 5 miliardi di euro di Bund agosto 2035 cedola 2,60% dopo aver assegnato il 22 luglio un totale di 1,353 miliardi nella riapertura di due green bond decennali. Il dollaro sale sia nei confronti dello yen (+0,35% a 147,08) sia nei confronti dell’euro che vale 1,1730 (-0,19%) in vista alle 16 dell’indice sulla fiducia dei consumatori preliminare a luglio dell’Eurozona (precedente: -15,3 punti). Mentre alle 13 dagli Stati uniti arriva l’indice settimanale richieste mutui (precedente: -10%), alle 16 il dato sulle vendite di case esistenti a giugno (precedente: 4,03 milioni di unità) e alle 16:30 quello sulle scorte settimanali di petrolio (precedente: -3,9 milioni di barili) che vede al momento il futures sul Wti scendere solo dello 0,08% a 65,26 dollari al barile come quello sul Brent (-0,03% a 68,57 dollari a barile).
- Leggi anche: Dollaro forte addio, l’allarme del nuovo report della Bank of England fa scattare la corsa alle coperture
A Milano occhio a Unicredit, Banco Bpm, Mps, Mediobanca, Azimut, Juventus, Saipem, Moncler, Stm e Olidata
Sul listino milanese attenzione a Unicredit dopo che ha
annunciato il ritiro dell'offerta per Banco Bpm, affermando che le
incertezze sulle condizioni Golden Power applicate dal governo non
consentivano di andare avanti. E dopo che ha registrato un utile record
di 6,1 miliardi (+8%) nel primo semestre del 2025 e alzato la guidance
2025.
Leggi anche:
- Unicredit – Banco Bpm, dopo il ritiro dell’ops ora Piazza Meda ha le mani libere e può giocare la carta Crèdit Agricole
- Unicredit, utile record di 6,1 miliardi (+8%) nel primo semestre. Orcel alza la guidance 2025
In pieno risiko bancario (l’ops su Mediobanca) Giorgio Girondi ha una quota del 3% di Mps, secondo le comunicazioni di Consob relative alle partecipazioni rilevanti.
- Leggi anche: Mps, spunta Giorgio Girondi (Ufi Filters) con il 3% della banca senese. Scommessa sull’ops a Mediobanca?
E se Azimut ha firmato un accordo vincolante per l'acquisizione del 100% dell'asset manager Usa North Square Investments per un corrispettivo minimo di 110 milioni di dollari e un piano di earn-out che potrebbe portare il valore complessivo a circa 160 milioni, la Juventus ha raggiunto un accordo con il Porto per l'acquisizione definitiva del calciatore Francisco Fernandes da Conceição, per un corrispettivo di 30,4 milioni di euro.
- Leggi anche: Azimut rileva North Square Investments in Usa: gli Stati Uniti diventano il secondo mercato della sgr italiana
Inoltre si riuniscono i cda di Saipem e Moncler sui conti semestrali. Da monitorare anche Stm dopo che le previsioni sugli utili del terzo trimestre (tra 1,36 e 1,60 dollari per azione, il cui valore medio è inferiore alle stime degli analisti di 1,49 dollari per azione) di Texas Instruments non hanno impressionato gli investitori, in quanto hanno evidenziato una domanda più debole del previsto per i suoi chip analogici da parte di alcuni clienti e hanno sottolineato l'incertezza legata alle tariffe.
Attenzione, infine, a Olidata dopo che l'amministratore delegato, Claudia Quadrino, si è dimessa con effetto immediato a seguito di «reciproche incomprensioni con gli altri amministratori e divergenze intervenute nei rapporti interpersonali con gli stessi». (riproduzione riservata)