venerdì 26 febbraio 2021

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le misure di contenimento

Coronavirus: Lombardia, Piemonte e Marche in arancione. Basilicata in rosso. Crescono i lockdown locali

Liguria verso il ritorno in giallo. La Sardegna sulla carta ha i numeri per diventare la prima regione «bianca». La provincia di Bologna da sabato diventerà «arancione scuro» mentre in Toscana la provincia di Siena e quella di Pistoia sempre da sabato diventeranno «zona rossa».

di Andrea Gagliardi

Nuovo Dpcm anti-Covid dal 6 marzo al 6 aprile

4' di lettura

Manca solo l’ufficialità delle ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza (entreranno in vigore da lunedì) attese in giornata. Ma dopo il report settimanale dell’Iss, scatteranno nuovi colori: Piemonte, Lombardia e Marche saranno arancioni. Si aggiungeranno a Campania, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Liguria, Umbria. La Basilicata (dove l’Rt è schizzato oltre 1,25) passerà invece direttamente dalla fascia gialla alla rossa. Il Molise (dove sono già 33 i Comuni in lockdown localizzati soprattutto nell'area orientale della regione) ha chiesto di poter andare in zona rossa, vista la situazione di crescita dei casi. La decisione è attesa nelle prossime ore. In controtendenza la Sardegna che ha numeri da zona bianca. Ma con eccezioni. La Maddalena, ad esempio, è in lockdown sino al 5 marzo.

Il timore principale, in generale, sono le varianti, che laddove si sono manifestate hanno fatto rapidamente schizzare i numeri dei malati e soprattutto dei ricoveri verso l'alto. Secondo il Comitato tecnico scientifico oltre il 30% delle infezioni Covid-19 è dovuto alla variante inglese e verso la metà di marzo questa sarà predominante. Per questo il governo punta ad accelerare la campagna di vaccinazioni di massa. Intanto oggi sarà trasmessa alle regioni la bozza del nuovo Dpcm che resterà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile.

La Liguria verso il ritorno in giallo

Finora erano sette le regioni arancioni. Molise, Campania e Emilia Romagna si sono aggiunte da domenica 21 febbraio ad Abruzzo, Toscana, Liguria, Umbria. In arancione anche le provincie autonome di Trento e di Bolzano. Ma quest’ultima ha deciso autonomamente di blindarsi con un duro lockdown a partire dall’8 febbraio fino al 14 marzo. Per passare da una zona più rigida a una più soft devono trascorrere due settimane con dati compatibili con la fascia inferiore. Solo la Liguria ambisce alla zona gialla («Abbiamo ha un Rt pari a 0,94, la situazione nei nostri ospedali è sotto controllo. Speriamo quindi di poter tornare in zona gialla dalla prossima settimana» ha affermato il presidente della Regione Giovanni Toti). Non servirebbe una nuova ordinanza. È in scadenza infatti quella bisettimanale che la ha portata in arancione. Intanto nelle Marche è stata disposta la didattica a distanza (Dad) al 100% nelle scuole superiori da sabato 27 febbraio fino al 6 marzo. Da lunedì 1° marzo in Campania tutte le scuole in Dad.

Sardegna ha i numeri per la zona bianca

In controtendenza la Sardegna. L’isola ha centrato per tre settimane di seguito i requisiti necessari (meno di 50 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti, Rt sotto 1 e rischio complessivo basso) per scalare in fascia bianca, quella meno a rischio, anche se è arrivata la notizia dei primi casi di variante inglese del Coronavirus nell'isola. Sarà la cabina di regia a decidere se sancire il passaggio. Sarebbe la prima regione italiana. Con il passaggio in zona bianca riaprirebbero palestre, cinema, e teatri. E i ristoranti potrebbero fare servizio al tavolo anche la sera. Anche se bisognerà continuare a rispettare il distanziamento e usare la mascherina.

Tutti i lockdown locali

Il problema è in generale quello di arginare i focolai, circoscrivendoli tempestivamente. Non a caso si moltiplicano gli interventi mirati dei governatori, con zone rosse locali in diversi territori. In Lombardia dal 23 febbraio al 2 marzo (con eventuale proroga) è stata istituita una «zona arancione rafforzata» in tutta la Provincia di Brescia, in otto comuni della bergamasca e in uno (Soncino) in provincia di Cremona. Oltre alle normali misure della zona arancione (vietato il servizio al tavolo per bar e ristoranti e divieto di uscita dal proprio comune), è prevista anche la chiusura delle scuole d'infanzia, elementari, medie e superiori oltre al divieto di recarsi nelle seconde case. Ad allarmare è la diffusione delle variante inglese che nel bresciano riguarda un terzo dei contagi. A causa delle varianti Bollate (Milano) è in zona rossa fino al 24 febbraio insieme a Castrezzato (Brescia), Viggiù (Varese) e Mede (Pavia): divieto di spostamento e negozi chiusi.

Nella arancione Emilia-Romagna è stata stabilita da sabato una fascia «arancione scuro» (negozi aperti ma divieto di spostamento come nelle zone rosse e scuole chiuse ad eccezione di asili e infanzia) in tutta la provincia di Bologna. Stessa fascia arancione scuro da giovedì 25 febbraio e fino all'11 marzo, per 14 Comuni che fanno capo all'Ausl di Imola. In Liguria (arancione) limitazioni ulteriori (ma senza zona rossa) sono previste fino al 5 marzo nei distretti di Ventimiglia e Sanremo: chiusi asili e scuole di ogni ordine e grado. In Abruzzo un'ordinanza regionale ha collocato in zona rossa fino al 28 febbraio le province di Chieti e Pescara a causa di un’impennata della variante inglese. In lockdown dal 25 febbraio al 7 marzo anche sei comuni dell’aquilano.

In Umbria è stata prorogata fino al 28 febbraio la zona rossa per la provincia di Perugia. In Molise (arancione) 33 comuni su 136 (uno su quattro) fino al 7 marzo sono in zona rossa. In Toscana, le province di Siena e Pistoia diventano zona rossa da sabato 27 febbraio fino al 7 marzo. Rossa anche Cecina, nel livornese a partire dal 25 febbraio per «almeno una settimana». Nel giallo Lazio zona rossa per Torrice (Frosinone), «a causa della forte incidenza e presenza della variante inglese», Colleferro, Carpineto romano e Roccagorga (Latina). In lockdown, a partire da giovedì 25 febbraio, anche San Cipirello e San Giuseppe Jato (Palermo) nella gialla Sicilia. In Sardegna il sindaco della Maddalena ha proclamato la zona rossa fino al 4 marzo a causa di una crescita di contagi ascrivibili alla variante inglese.

Che cosa si può fare nelle diverse fasce?

Ecco che cosa si può fare e cosa no in ognuno dei tre scenari (aprendo le singole schede sono visibili in dettaglio tutti i provvedimenti aggiornati con le schede ufficiali di Palazzo Chigi)