lunedì 24 marzo 2025

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Borse oggi in diretta | Piazza Affari chiude in calo dello 0,16% e scende sotto 39 mila punti. Corre Mediolanum, giù Leonardo

di Luca Carrello e Francesca Gerosa  
15 min
24 marzo 2025, 07:30 Ultimo aggiornamento: 18:18

Wall Street non riesce a spingere le borse europee, che chiudono in leggero calo. A Milano salgono anche Stm, Tim e Stellantis. Giù Campari, A2a ed Enel. Spread in calo a 111 punti | IL VIDEO

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Chiusura sulla parità per la borsa di Milano, in luce Tim


  • Ore 16:00 Indici europei deboli. A Piazza Affari frena  Leonardo e scatta Banca Mediolanum
  • Ore 14:30 Il Ftse Mib va sotto la parità con i titoli del lusso. L’euro resta in rialzo sul dollaro
  • Ore 13:10  Il Ftse Mib si porta sulla parità, pesano Campari e Moncler. Spread stabile a 110
  • Ore 12:05 Ftse Mib verso 39.200 con le banche. Brent sopra 72 dollari con le infrastrutture energetiche russe prese di mira dall’Ucraina
  • Ore 10:25 Il Ftse Mib consolida il rialzo. Per la prima volta in due anni la produzione manifatturiera cresce in Eurozona
  • Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Tim e Banca Mediolanum. Spread stabile a 110
  • Ore 07:40 Europa attesa positiva. Trump riduce la portata dei

Inizio di settimana piatto per le borse europee che non trovano la rotta nemmeno grazie a Wall Street. Se i listini americani corrono (alle 17:30 l’S&P 500 saliva dell'1,6%) quelli Ue invece chiudono la seduta in leggero rosso. Il Dax ha perso lo 0,15%, il Cac 40 lo 0,25%, l’Ibex 35 lo 0,2% e il Ftse 100 lo 0,1%. Il Ftse Mib invece ha terminato in calo dello 0,16%.

Piazza Affari ha perso per un soffio la soglia dei 39 mila punti. Il principale listino italiano è stato frenato da Leonardo (-2,35%), Campari (-1,6%), A2a (-1,6%) ed Enel (-1,3%), mentre  Banca Mediolanum (+2,1%),  Tim (+2,1%),  Stellantis (+2%) e  Stm (+1,9%) hanno evitato perdite più marcate. A fine seduta, inoltre, lo spread è diminuito a 111 punti mentre il cambio euro-dollaro è sceso a 1,079 (-0,2%).

Gli altri titoli

Nella seduta del 24 marzo ha stupito Fila, salita del 6% dopo che Equita ha alzato il target price del 2% a 14 euro. Biesse invece ha perso il 3,9% in seguito al downgrade da buy a hold di Intesa Sanpaolo, che ha parlato di «debolezza» del mercato di riferimento e di ripresa «non ancora in vista».

Maire ha ceduto l’1,1% dopo che Barclays ha ridotto da equal-weight a underweight la raccomandazione sul titolo, mentre la Juventus ha chiuso in calo del 3,1% per via dell’esonero di Thiago Motta, sostituito da Igor Tudor. Male anche Fincantieri (-2,8%) nonostante il ritorno all’utile nel 2024: gli esperti ipotizzano che si sia trattata di una presa di profitto dopo il +110% dell’ultimo anno. 

Trump stupisce ancora sui dazi

Più aprile si avvicina e più i dazi americani continuano a pesare sulle borse europee. Le misure contro l’Ue dovrebbero partire il 2 aprile sempre che Donald Trump non le ritiri o le metta in pausa come già successo con Canada o Messico. Oggi, 24 marzo, il presidente americano ha sorpreso ancora una volta perché ha imposto dazi del 25% a qualsiasi Paese decida di acquistare petrolio o gas dal Venezuela.

Dopo la notizia il prezzo del Brent e del Wti è salito di circa l’1%. L’altra novità sul greggio è arrivata dall’Opec+, che secondo Reuters aumenterà la produzione di greggio per il secondo mese consecutivo a maggio. 

Ore 16:00. Indici europei deboli. A Piazza Affari frena  Leonardo e scatta Banca Mediolanum

Piazza Affari continua a oscillare sopra e sotto la parità e resta sul filo dei 39 mila punti. Alle 16:00 il Ftse Mib cede lo 0,05% e non riceve nessuna spinta da Wall Street, che scambia ancora in deciso rialzo (il Nasdaq guadagna il 2%). Ma in generale la seduta è debole per tutte le borse europee: il Dax sale solo dello 0,1%, mentre Cac 40, Ftse 100 e Ibex 35 scambiano piatti o poco sotto la parità.

Milano viene frenata da Leonardo (-2,5%),  Campari (-1,6%), Moncler (-1,3%) e A2a (-1,2%). Il titolo migliore è invece Banca Mediolanum (+2,7%), spinto dai report di Intesa Sanpaolo e Jp Morgan. Seguono Stm (+2,4%), Finecobank (+1,9%) e Stellantis (+1,75%). Bene lo spread, in calo a 110 punti.  

Gli altri titoli

Sul Ftse Mib il focus resta su  Tim (+0,9%), ancora su dopo che Vivendi ha venduto il 5,3%. Soffrono le azioni dell’energia ( Enel -1% ed  Eni -0,6%), mentre lato banche Mps guadagna l’1,3%, Mediobanca lo 0,6%, Unicredit lo +0,8% e  Intesa lo 0,3%. Banco Bpm perde invece lo 0,7%. 

Nel giorno dei conti Fincantieri cede il 2,5%. Il 2024 si è chiuso con il ritorno all’utile (27 milioni) e un aumento di fatturato ed ebitda superiore alle previsioni del piano industriale. Per il 2025 la società prevede di raggiungere 9 miliardi di ricavi e un ebitda margin di oltre il 7% grazie anche al consolidamento di Remazel e Wass.

Ore 14:30. Il Ftse Mib va sotto la parità con i titoli del lusso. L’euro resta in rialzo sul dollaro

Il Ftse Mib va sotto la parità con i titoli del lusso. L’euro resta in rialzo sul dollaro

Nonostante l’ottimo avvio di Wall Street (S&P500 +1,36% e Nasdaq +1,68%) grazie a Donald Trump che punta a ridurre la portata dei dazi, a Milano l’indice Ftse Mib si porta poco sotto la parità a 39.006 punti (-0,08% alle 14:30) a causa delle vendite sui titoli del lusso, come Moncler e Brunello Cucinelli, e su Campari (-1,69%) e Ferrari (-1,16%). Flette dell’1,7% pure Fincantieri anche se la società è tornata all'utile nel 2024 con un risultato di esercizio pari a 27 milioni di euro (a fronte della perdita di 53 milioni del 2023), in anticipo rispetto alle previsioni del piano.

Pmi servizi Usa al top da tre mesi, l’euro resta in rialzo sul dollaro

L’euro sale dello 0,26% a 1,082 dollari dopo che l’indice Cfnai, elaborato dalla Federal Reserve di Chicago e che misura l'andamento dell'economia statunitense sulla base di 85 indicatori macroeconomici, è aumentato a +0,18 in febbraio da -0,08 di gennaio. Il dato ha superato le attese degli economisti che prevedevano un valore negativo a -0,17. Mentre il Pmi manifatturiero degli Stati Uniti a marzo preliminare è sceso a 49,8 punti, il minimo da tre mesi, dai 52,7 punti precedenti. Meglio il Pmi servizi sempre a marzo preliminare che si è attestato a 54,3 punti dai 51 di febbraio, il massimo da tre mesi.

Ore 13:10 Il Ftse Mib si porta sulla parità, pesano Campari e Moncler. Spread stabile a 110

I futures Usa accelerano al rialzo (+0,95% quello sul Dow Jones e +1,16% quello sull’S&P500), con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che sta pianificando un'agenda più ristretta e mirata per l'aumento dei dazi che entreranno in vigore il prossimo 2 aprile, ma a Milano l’indice Ftse Mib si porta sulla parità a 39.050 punti alle 13:10, frenato da Campari, Moncler e Prysmian. Viceversa continuano a salire Banca Mediolanum, Fineco, Unipol, Unicredit e Stm.

A sostenere gli acquisti anche i dati sui Pmi con i primi segnali di un cambiamento nel settore manifatturiero. «Riteniamo che le prospettive per il comparto siano positive tenendo conto dei piani massicci che la Germania effettuerà nel settore delle infrastrutture e della difesa. Anche per quanto concerne l’inflazione sono notizie positive che potrebbero convincere la Bce a proseguire il processo di tagli dei tassi di interesse. Crediamo sia chiaro che gli scenari futuri possono cambiare molto velocemente soprattutto nel peggiore caso di una conclamata guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea», commenta Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.

Diversamente da Cipollone Gabriel Makhlouf, membro del consiglio direttivo della Bce, ritiene che Francoforte debba rimanere cauta per quanto riguarda la sua prossima mossa sui tassi di interesse dati gli eventi globali «eccezionali», anche se l'inflazione si sta muovendo nella giusta direzione. Makhlouf non ha voluto commentare la probabilità di un altro taglio dei tassi ad aprile.

Ore 12:05 Ftse Mib verso 39.200 con le banche. Brent sopra 72 dollari con le infrastrutture energetiche russe prese di mira dall’Ucraina

L’indice Ftse Mib resta in rialzo dello 0,42% a 39.199 punti alle 12:05 grazie alla spinta delle banche, soprattutto Banca Mediolanum, Mps, Fineco, Unipol e Mediobanca.

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Brent sopra 72 dollari con le infrastrutture energetiche russe prese di mira dall’Ucraina

Il prezzo del Brent sale dello 0,78% a 72,17 dollari al barile con le infrastrutture energetiche russe ancora prese di mira dall’Ucraina. Un drone ucraino è stato lanciato in direzione della stazione di pompaggio del petrolio Kropotkinskaya nel Kraj di Krasnodar, secondo quanto ha riferito il ministero della Difesa russo.

«Così, contrariamente alle dichiarazioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, comprese quelle trasmesse agli Stati Uniti, il regime di Kiev continua a pianificare, preparare ed eseguire deliberatamente attacchi alle infrastrutture energetiche, comprese quelle internazionali, sul territorio della Federazione Russa», ha sottolineato il ministero della Difesa russo. Intanto l'Egitto ha avanzato una nuova proposta per ripristinare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Prevede che Hamas rilasci cinque ostaggi israeliani ogni settimana, mentre Israele dovrebbe iniziare ad attuare la seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco dopo la prima settimana.

Ore 10:25 Il Ftse Mib consolida il rialzo. Per la prima volta in due anni la produzione manifatturiera cresce in Eurozona

Le borse europee restano in territorio positivo, anche Milano (+0,22% a 39.122 punti l’indice Ftse Mib alle 10:25 con Banca Mediolanum, FinecoBank e Unipol in evidenza), dopo che l’indagine Pmi di S&P Global ha mostrato un aumento dell'attività economica dell'Eurozona per il terzo mese consecutivo. Ma dato ancora più importante in chiave Bce: per la prima volta in due anni, la produzione manifatturiera è aumentata, unendosi alla crescita del terziario. 

Per la prima volta in due anni la produzione manifatturiera cresce in Eurozona
 

A marzo, secondo le stime preliminari di S&P Global, l'indice Pmi manifatturiero è salito a 48,7 punti dai precedenti 47,6 punti, risultando superiore ai 48,3 punti attesi dagli economisti, ma ancora sotto la soglia critica di 50 che denota ancora una contrazione dell'attività. Invece, è sceso più del previsto (51,2) il Pmi dei servizi, a 50,4 punti rispetto ai 50,6 punti precedenti. Di conseguenza, il Pmi composito è risultato pari a 50,4 punti dai 50,2 precedenti, sotto i 50,8 stimati dagli economisti.

«Se non dobbiamo lasciarci prendere la mano dai risultati di un singolo indicatore, è comunque degno di nota che le aziende manifatturiere abbiano registrato un'espansione della produzione per la prima volta da marzo 2023», osserva Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank. «È inoltre incoraggiante che l'indice della produzione sia aumentato per tre mesi di fila». L’euro resta in rialzo dello 0,37% a 1,083 dollari e lo spread Btp/Bund cala a 109,8 punti base.

Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Tim e Banca Mediolanum. Spread stabile a 110

Borse europee positive in avvio di seduta. Francoforte guadagna lo 0,74%, Londra lo 0,73%, Parigi lo 0,46% e Milano lo 0,67% a 39.296 punti. Lo spread Btp/Bund è stabile a quota 110,4 punti base come il rendimento del Btp 10 anni al 3,82%. Il calo dei prezzi dell'energia e l'apprezzamento dell'euro «rafforzano la necessità di ulteriori tagli dei tassi di interesse», ha detto Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce, in un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Expansion. «Le informazioni che abbiamo rendono probabile il raggiungimento dell'obiettivo di inflazione prima di quanto indicato nelle ultime previsioni», ha aggiunto.

Pmi della zona euro importanti in chiave Bce

L'appuntamento clou è con le letture preliminari degli indici Pmi della zona euro e di Germania e Francia. Il dato - che dovrebbe evidenziare un miglioramento sia per la manifattura (vista, però, ancora in contrazione) che per i servizi, ormai da tempo in espansione, ad eccezione della Francia - sarà particolarmente monitorato dagli investitori in vista del meeting della Bce del 17 aprile. In serata, a mercati chiusi, il Tesoro rende noti i quantitativi che offrirà il 27 marzo in occasione dell'asta di Bot a 6 mesi. Mentre mercoledì 26 marzo collocherà un massimo di 4,5 miliardi di euro nell'asta di Btp Short e Btpei.

A Milano bene Tim, Banca Mediolanum, Unicredit, Banco Bpm, Stellantis e Juventus. Male Fincantieri e Maire

Sul listino milanese Tim sale del 2,85% a 0,2997 euro dopo che la francese Vivendi, primo azionista, ha ridotto la propria partecipazione al 18,4% dal 23,8%, in linea con la decisione strategica di disinvestire dal gruppo tlc italiano. Vivendi potrebbe vedere tutta o in parte la propria partecipazione rimanente in Tim a Poste Italiane, secondo azionista del gruppo, e al fondo di private-equity Cvc. Intanto, secondo Il Messaggero Tim ha dato mandato a Credit Agricole, Intesa e Unicredit di gestire la modifica di una propria linea di credito da 4 miliardi di euro, in scadenza l'anno prossimo. L'obiettivo è di portarla a 3 miliardi ed estenderla al 2030.

Tra le banche, Banco Bpm segna un +1% a 10,255 euro, mentre Anima è stabile a 6,98 euro. La Bce deciderà al più tardi entro questa settimana se il regime di favore in termine di capitale regolamentare sulle partecipazioni assicurative delle banche, noto come Danish compromise, possa applicarsi anche quando le controllate assicurative acquistano una società di asset management. 

L'impatto negativo addizionale sul Cet1 di Unicredit (+1% a 53,89 euro) derivante da un'acquisizione di Anima da parte di Banco Bpm senza i benefici del Danish Compromise è quantificato in 44 punti base in caso di adesioni al 100% all'offerta, in aggiunta ai 78 punti base dell'impatto stimato nello scenario di piena adesione o comunque fusione dei due istituti.

Mentre Banca Ifis (+1% a 22,38 euro) è in trattativa per rilevare Euclidea Sim, secondo Citywire Italia, con l'obiettivo di dar vita a un polo di private banking e risparmio gestito, a seguito anche dell'offerta pubblica lanciata per l'acquisizione di Illimity. Acquisti poi su Banca Mediolanum (+3% a 15,06 euro) con l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo che ha alzato il target price da 13,8 a 15,7 euro, ribadendo il rating buy. Al contempo JP Morgan ha avviato la copertura sul titolo con un rating overweight con un target price a 17,40 euro.

Invece, Fincantieri (-2% a 10,87 euro) riunisce il cda sul bilancio 2024. E se Iveco (+0,55% a 16,53 euro) punta a raccogliere fino a 1,5 miliardi di euro dalla vendita della propria controllata nel settore della difesa, Stellantis (+1,78% a 11,298 euro) sta proponendo una nuova serie di incentivi all'uscita per alcuni lavoratori degli stabilimenti di Detroit, Ohio e Illinois.

Quanto alla Ferrari (+0,55% a 405,8 euro), entrambe le Rosse sono state squalificate al termine GP di Formula Uno di Cina, a seguito delle verifiche post-gara. Charles Leclerc e Lewis Hamilton avevano terminato la corsa rispettivamente in quinta e sesta posizione. Restando in casa Agnelli/Elkann, la Juventus, in rialzo del 3% a 3,3065 euro, ha esonerato l'allenatore Thiago Motta, affidando la prima squadra a Igor Tudor.

Infine, Moltiply Group ha acquistato il portale di comparazione prezzi Verivox da ProSiebenSat1 per un valore di 231,5 milioni di euro in termini di equity value. La vendita degli asset digitali di ProSieben potrebbe facilitare il lancio di un'opa sul gruppo tedesco da parte di Mfe (+0,63% a 3,49 euro l'azione di classe A). Quanto a Maire arretra del 2,23% a 8,54 euro dopo che Barclays ha tagliato il rating da equal-weight a underweight (target price a 11 euro).

Ore 07:40 Europa attesa positiva. Trump riduce la portata dei dazi

Borse europee attese in rialzo in avvio di seduta (+0,30% il future sull’Eurostoxx50) come Wall Street (+0,62% il future sul Dow Jones e +0,67% quello sul Dow Jones). Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta pianificando un'agenda più ristretta e mirata per l'aumento dei dazi che entreranno in vigore il prossimo 2 aprile, secondo quanto riportato domenica da Bloomberg e dal Wall Street Journal.

Non più dazi specifici per settore

A quanto pare Trump non imporrà più dazi specifici per settore la prossima settimana, ma applicherà, invece, dazi reciproci solo a un gruppo mirato di Paesi che rappresentano la maggior parte del commercio estero degli Stati Uniti. Il numero uno della Casa Bianca ha ripetutamente definito il 2 aprile come il «giorno della liberazione» per gli Usa, minacciando di imporre dazi contro i principali partner commerciali del Paese, in linea con le tariffe applicate sulle esportazioni statunitensi. In precedenza, aveva avvertito che settori chiave come l'automobilistico, il farmaceutico, i semiconduttori e le materie prime sarebbero stati colpiti da ulteriori dazi.

Ma ora non è più chiaro se i dazi settoriali di Trump, insieme agli aumenti tariffari su Canada e Messico, verranno effettivamente applicati. All'inizio di marzo Trump aveva già cambiato idea più volte sulle tariffe contro questi due Paesi. I dazi reciproci di Trump dovrebbero essere più mirati rispetto a quanto inizialmente previsto. Il WSJ ha riferito che la Casa Bianca sta valutando di applicare tariffe al 15% ai Paesi con squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, un gruppo definito come i «dirty 15». I Paesi presi di mira dovrebbero includere le nazioni del G-20, insieme a India, Giappone, Cina e Vietnam, tutti con grandi squilibri commerciali con gli Stati Uniti.

Sebbene i dazi aumenteranno comunque il costo delle importazioni negli Usa, la loro applicazione limitata ai cosiddetti «dirty 15» dovrebbe attenuarne l’impatto economico complessivo. All'inizio di marzo il presidente americano aveva già imposto tariffe commerciali del 20% alla Cina, scatenando una ritorsione da parte di Pechino. Canada, Messico e Unione Europea hanno avvertito di possibili azioni di ritorsione contro i dazi di Trump.

Il Canada al voto anticipato il 28 aprile

Intanto proprio il Canada va verso elezioni anticipate. Il primo ministro canadese, Mark Carney, ha annunciato elezioni anticipate per il 28 aprile.  «Dobbiamo costruire la più forte economia del G7. Dobbiamo far fronte alle tariffe del presidente Trump. I canadesi meritano di scegliere chi debba guidare questo sforzo del nostro Paese», ha scritto Carney sui social dopo l'annuncio.

Focus sui Pmi Ue e Usa

L’euro sale dello 0,35% a 1,083 dollari in attesa alle 10 del Pmi composito a marzo preliminare dell’Eurozona (precedente: 50,2 punti), del Pmi manifatturiero a marzo preliminare (precedente: 47,6 punti) e del Pmi servizi a marzo preliminare (precedente: 50,6 punti). Alle 14:45 toccherà al Pmi manifatturiero a marzo preliminare (precedente: 52,7 punti) e al Pmi servizi a marzo preliminare (precedente: 51 punti). Mentre alle 10 lato Bce parla Holzmann (Bce) e lato Fed alle 18:45 parla Bostic e alle 20:10 Barr.

La Russia frena l’ottimismo di Trump su una pace in Ucraina entro il 20 aprile

I prezzi del petrolio scendono (Wti -0,10% a 61,81 dollari al barile Brent -0,13% a 71,52 dollari al barile). A Pasqua, entro il 20 aprile, Trump vuole raggiungere la pace in Ucraina. I colloqui tra il team di Donald Trump e quello di Volodymyr Zelensky, in vista dell'incontro tra Washington e i rappresentanti di Mosca oggi 24 marzo, sono stati produttivi, come ha riferito il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, alla guida del team di Kiev. Ma il Cremlino ha ridimensionato le aspettative americane per una rapida risoluzione del conflitto affermando che i negoziati con gli Stati Uniti «saranno difficili». «Siamo solo all'inizio di questo percorso», ha detto il portavoce Dmitry Peskov confermando che l'attenzione principale di Mosca sarà sulla ripresa di un accordo per garantire una navigazione sicura alle navi commerciali nel Mar Nero, in particolare per i cereali, come è già stato tra il 2022 e il 2023.

A Milano occhio a Tim, Banco Bpm, Anima, Unicredit, Banca Ifis, Iveco, Fincantieri, Stellantis, Ferarri, Juventus, Mfe e Maire


Sul listino milanese attenzione a Tim dopo che la francese Vivendi, primo azionista, ha ridotto la propria partecipazione al 18,4% dal 23,8%, in linea con la decisione strategica di disinvestire dal gruppo tlc italiano. Vivendi potrebbe vedere tutta o in parte la propria partecipazione rimanente in Tim a Poste Italiane, secondo azionista del gruppo, e al fondo di private-equity Cvc. Intanto, secondo Il Messaggero Tim ha dato mandato a Credit Agricole, Intesa e Unicredit di gestire la modifica di una propria linea di credito da 4 miliardi di euro, in scadenza l'anno prossimo. L'obiettivo è di portarla a 3 miliardi ed estenderla al 2030.

Tra le banche, da monitorare Banco Bpm e Anima perché la Bce deciderà al più tardi entro questa settimana se il regime di favore in termine di capitale regolamentare sulle partecipazioni assicurative delle banche, noto come Danish compromise, possa applicarsi anche quando le controllate assicurative acquistano una società di asset management. 

L'impatto negativo addizionale sul Cet1 di Unicredit derivante da un'acquisizione di Anima da parte di Banco Bpm senza i benefici del Danish Compromise è quantificato in 44 punti base in caso di adesioni al 100% all'offerta, in aggiunta ai 78 punti base dell'impatto stimato nello scenario di piena adesione o comunque fusione dei due istituti.

Mentre Banca Ifis è in trattativa per rilevare Euclidea Sim, secondo Citywire Italia, con l'obiettivo di dar vita a un polo di private banking e risparmio gestito, a seguito anche dell'offerta pubblica lanciata per l'acquisizione di Illimity.

Invece, Fincantieri riunisce il cda sul bilancio 2024. E se Iveco punta a raccogliere fino a 1,5 miliardi di euro dalla vendita della propria controllata nel settore della difesa, Stellantis sta proponendo una nuova serie di incentivi all'uscita per alcuni lavoratori degli stabilimenti di Detroit, Ohio e Illinois.

Quanto alla Ferrari, entrambe le Rosse sono state squalificate al termine GP di Formula Uno di Cina, a seguito delle verifiche post-gara. Charles Leclerc e Lewis Hamilton avevano terminato la corsa rispettivamente in quinta e sesta posizione. Restando in casa Agnelli/Elkann, la Juventus ha esonerato l'allenatore Thiago Motta, affidando la prima squadra a Igor Tudor.

Infine, Moltiply Group ha acquistato il portale di comparazione prezzi Verivox da ProSiebenSat1 per un valore di 231,5 milioni di euro in termini di equity value. La vendita degli asset digitali di ProSieben potrebbe facilitare il lancio di un'opa sul gruppo tedesco da parte di Mfe. Quanto a Maire Barclays ha tagliato il rating da equal-weight a underweight (target price a 11 euro).