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Borse oggi in diretta | Piazza Affari chiude in calo dello 0,8%. Brilla Brunello Cucinelli, va giù Prysmian | IL VIDEO
In Europa solo Londra è positiva. Sul Ftse Mib salgono anche Leonardo, Saipem ed Eni. Male invece Bpm, Stm e Ferrari. Lo spread stabile a 110 punti e il cambio euro-dollaro a 1,079 | Ftse Mib future: spunti operativi in diretta per mercoledì 26 marzo | Unicredit, in stallo le discussioni con il Crédit Agricole sull’ops Banco Bpm
- Ore 15:45 Listini Ue deboli. A Milano corre Brunello Cucinelli mentre soffre Prysmian
- Ore 14:30 Il Ftse Mib resta in rosso con l’avvio incerto di Wall Street. Il dollaro si rafforza sull’euro
- Ore 13:30 Ftse Mib in rosso con Banco Bpm pesante. Futures Usa poco mossi: Barclays taglia il target sull’S&P500
- Ore 11:50 Il Ftse Mib scivola verso 39.000 con Banco Bpm. Petrolio Brent sopra 73 dollari
- Ore 10:30 Il Ftse Mib vira al ribasso con Banco Bpm. Sterlina sotto pressione
- Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Leonardo e Prysmian. Spread stabile a 110
- Ore 08:00 Europa attesa in rialzo anche se Trump non farà troppe eccezioni sui dazi
Piazza Affari chiude la seduta in calo e rischia di scendere sotto i 39 mila punti. Il Ftse Mib ha perso lo 0,8% in una seduta da dimenticare anche per le altre borse europee. Tra sette giorni partiranno i dazi americani contro l’Ue, che sta trattando con Donald Trump per ottenere qualche eccezione.
In questo clima di incertezza gli indici del Vecchio Continente continuano a oscillare. Il Dax ha perso l’1,1%, il Cac 40 l’1% e l’Ibex 35 lo 0,6%. Si è salvato solo il Ftse 100 (+0,3%) dopo il rallentamento dell’inflazione a febbraio al 2,8% dal 3% di gennaio, sotto le attese (2,9%).
A fine seduta lo spread è rimasto stabile a 110 punti, come il cambio euro-dollaro fermo a quota 1,079. Giornata in rally invece per il petrolio: il prezzo del Brent è salito dell’1,1% e quello del Wti dell’1,4%.
I titoli di Piazza Affari
A Milano hanno corso Brunello Cucinelli (+2,1%), Leonardo (+1,5%), Saipem (+1,5%) ed Eni (+1,2%). Hanno scambiato in rosso Stm (-4%), Ferrari (-3,7%) e Banco Bpm (-4,5%) dopo il parere negativo della Bce sull’uso del Danish Compromise nell’opa su Anima. La peggiore in realtà è stata Prysmian (-6,3%), che ha rinviato il dual listing negli Usa alla seconda parte del 2025.
Danieli ha guadagnato invece l’8,2% perché gli analisti hanno apprezzato i conti del primo semestre. Equita ha alzato del 4% le previsioni sull’utile netto adjusted del 2025 e del 2% sul 2026, di conseguenza ha aumentato il target price del 2% a 41 euro. Sorte opposta per Eurogroup Laminations, che ha perso il 5,2% perché Mediobanca Research ha tagliato da 4 a 3 euro il prezzo obiettivo per colpa della guidance «cauta» dovuta alle incertezze del mercato.
Il Centro Studi di Intesa Sanpaolo ha spinto invece Iren (+1,4%). In questo caso gli analisti hanno alzato il rating da hold a buy dopo un «solido» 2024 e per via dell’outlook «positivo, sostenuto dall’m&a». Tra gli altri titoli spicca Technogym (+3,4%), merito dei conti del 2024, chiusi con 901 milioni di ricavi consolidati (+11,5%), un ebitda adjusted di 178 milioni (+17%) e un utile netto adjusted di 90 milioni (+15%).
Ore 15:45 Listini Ue deboli. A Milano corre Brunello Cucinelli mentre soffre Prysmian
Piazza Affari non riesce ad agganciare i 40 mila punti. Alle 15:45 il Ftse Mib continua a scambiare sotto la parità, in calo dello 0,3%, mentre lo spread scende a 110 punti. Il miglior titolo del listino italiano è Brunello Cucinelli (+2,3%), seguito da Leonardo (+1,7%), Stellantis (+1,5%) ed Eni (+1,4%).
Il peggiore invece è Prysmian (-5,3%) dopo aver rinviato il dual listing negli Usa nella seconda metà del 2025 e nonostante l’annuncio dell’acquisizione da circa 1 miliardo di Channell. Soffre anche Banco Bpm in seguito al parere negativo della Bce sul Danish Compromise. Giù inoltre Stm (-2,5%) e Amplifon (-1,6%).
Le altre borse
Piazza Affari non è l’unica borsa europea in rosso. Anche il Dax e il Cac 40 cedono lo 0,5% e l’Ibex 35 lo 0,4%. Solo il Ftse 100 scambia sopra la parità (+0,4%) dopo il rallentamento dell’inflazione a febbraio e i tagli alla spesa annunciati dalla ministra delle finanze, Rachel Reeves.
A Wall Street invece la seduta procede contrastata (Nasdaq -1%, S&P 500 -0,3% e Dow Jones +0,4%). Le borse mondiali restano in balia dei dazi di Donald Trump: quelli contro l’Ue dovrebbero partire il 2 aprile, ma il presidente americano potrebbe fare delle eccezioni. In questo clima di incertezza i mercati non riescono a prendere una direzione e continuano a oscillare.
Scorte di greggio Usa in calo
Sempre negli Usa, nella settimana conclusa il 21 marzo, le scorte di greggio sono scese di 3,1 milioni di barili dopo la crescita di 2 milioni della settimana precedente, mentre le scorte di benzina sono calate di 1,4 milioni di barili, meno degli 1,5 milioni attesi, e rispetto a un anno fa si sono ridotte dello 0,6%.
Dopo la diffusione dei due dati il prezzo del Brent sale dell’1,3% e quello del Wti dell’1,5%. Il cambio euro-dollaro resta stabile a quota 1,079.
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Ore 14:30 Il Ftse Mib resta in rosso con l’avvio incerto di Wall Street. Il dollaro si rafforza sull’euro
Con Wall Street debole in avvio (S&P500 +0,02% e Nasdaq -0,27% alle 14:35) a Milano l’indice Ftse Mib scende dello 0,38% a 39.233 punti. Le vendite si accaniscono sempre su Banco Bpm (-4,8%), Ferrari (-2,13%) e Prysmian (-2,68%).
- Leggi anche: Prysmian, tutti i numeri del piano industriale al 2028. Il ceo Battaini al Capital Market Day: vogliamo accelerare, pausa sul dual listing
Il dollaro si rafforza ulteriormente nei confronti dell’euro che vale 1,076 (-0,19%) dopo i dati macro Usa. Gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati a sorpresa dello 0,9% su base mensile a febbraio, raggiungendo 289,3 miliardi di dollari. Il dato ha superato le attese degli economisti che si aspettavano un calo dell'1,1%. A gennaio erano cresciuti del 3,3%. Mentre nella settimana al 21 marzo l'indice che misura il volume delle richieste di mutui in Usa è sceso del 2% dopo la contrazione del 6,2% dell'ottava precedente.
Ore 13:30 Ftse Mib in rosso con Banco Bpm pesante. Futures Usa poco mossi: Barclays taglia il target sull’S&P500
I mercati azionari europei restano contrastati. Francoforte scende dello 0,55%, Parigi dello 0,58%, Londra segna un +0,23% e Milano un -0,25% a 39.285 punti con Banco Bpm e Stm tra i titoli peggiori insieme ai titoli del lusso e a Recordati. A intimorire gli investitori è sempre l’impatto dei dazi dell’amministrazione Trump sull’economia globale, compresa quella americana. Gli analisti di Barclays hanno abbassato l'obiettivo sull'indice S&P 500 per il 2025 a 5.900 da 6.600 a causa delle tariffe e del deterioramento dei dati macro e hanno abbassato le stime sugli utili per azione a 262 dollari da 271 dollari. Tuttavia, nello scenario migliore, Barclays ipotizza che Trump ritiri i dazi a causa delle pressioni politiche, allentando le tensioni commerciali e consentendo all'indice S&P 500 di testare nuovamente i massimi a 6.700. A questo scenario ha assegnato una probabilità del 25%. Nello scenario opposto, Barclays ha avvertito che i dazi su Canada, Messico e Cina potrebbero trascinare in modo significativo gli utili, spingendo il pil statunitense verso una contrazione e mandando l'indice S&P 500 in un mercato orso a 4.400 (15% di probabilità).
Ore 11:50 Il Ftse Mib scivola verso 39.000 con Banco Bpm. Petrolio Brent sopra 73 dollari
Con i futures su mercato azionario statunitense piatti, in attesa dei dati macro e di maggior chiarezza sui nuovi dazi dell'amministrazione Trump che dovrebbero entrare in vigore la prossima settimana, Piazza Affari resta in ribasso alle 11:50 (Ftse Mib -0,39% a 39.229 punti).
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Resta sotto pressione il titolo Banco Bpm (-5,69%) dopo il no della Bce all'applicazione del Danish Compromise per l’integrazione di Anima. Scende anche Unicredit (-0,85%) che ora potrebbe decidere di non procedere con l’ops sul Banco.
Tra le materie prime, i prezzi del petrolio salgono con forza in attesa dei dati sulle scorte Usa. In particolare, il prezzo del Brent si è portato sopra 73 dollari al barile a 73,08 dollari al barile (+0,85%) per le preoccupazioni relative all'offerta, con gli Stati Uniti che hanno intensificato gli sforzi per limitare le esportazioni di petrolio venezuelano e iraniano.
Ore 10:30 Il Ftse Mib vira al ribasso con Banco Bpm. Sterlina sotto pressione
L’indice Ftse Mib vira al ribasso (-0,52% a 39.178 punti) in linea con gli altri indici europei. Pesano le banche, in particolare Banco Bpm (-4,7%) dopo che la Bce ha negato l’utilizzo del cosiddetto Danish Compromise, secondo Radiocor, all'operazione di acquisizione di Anima da parte del Banco con il lancio di un'opa. A questo punto l’ops di Unicredit (-1,4%) su Banco Bpm potrebbe saltare. L’ad di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel, aveva spiegato che «con il Danish Compromise la transazione» Anima «ha un ritorno sull’investimento di oltre il 15% senza consumare molto capitale, ma senza il Danish Compromise il ritorno sull’investimento è all’11% e consuma miliardi di capitale».
Giù anche alcuni industriali come Pirelli, Ferrari e Stm. Il dollaro è poco mosso nei confronti dell’euro che vale 1,079, con il recente rimbalzo del biglietto verde frenato dai deboli dati sulla fiducia dei consumatori Usa e dai timori per l'effetto dei dazi sulla crescita degli Stati Uniti. La sterlina scivola nei confronti dell’euro a 0,8363 con l'inflazione britannica rallentata a un tasso annuo del 2,8% a febbraio dal 3% di gennaio, mentre i mercati attendono l'aggiornamento del bilancio da parte del ministro delle Finanze, Rachel Reeves.
Ore 09:05 Ftse Mib in rialzo con Leonardo e Prysmian. Spread stabile a 110
Borse europee in cauto rialzo in avvio di seduta. Il Dax segna un +0,35%, il Cac40 un -0,03%, il Ftse100 un +0,20% e il Ftse Mib un +0,30% a 39.503 punti. Il commissario al Commercio dell'Unione Europea, Maros Sefcovic, ha incontrato il 25 marzo i principali funzionari commerciali Usa per cercare di evitare l'imposizione di pesanti tariffe sui prodotti Ue la prossima settimana, ma non c’è stata a quanto pare alcuna svolta. Secondo le stime di Ubs, un dazio statunitense del 10% potrebbe ridurre la crescita del pil dell'area dell'euro di 0,1-0,3 punti percentuali in un anno, mentre un dazio del 25% potrebbe tagliare il pil di 0,3-0,7 punti percentuali.
I consumatori hanno sempre meno fiducia
Il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,88% e lo spread con il Bund è poco mosso a quota 110,5 punti base in scia alla speranza che Washington mantenga un certo grado di flessibilità nel prossimo round di dazi previsto il 2 di aprile. La strategia trumpiana getta un'ombra sul sentiment dei mercati, che restano volatili. La fiducia dei consumatori americani è scesa a marzo ai minimi da oltre 4 anni. Mentre l'indice di fiducia delle famiglie francesi è sceso a 92 punti a marzo dai 93 di febbraio. Il consenso degli economisti si aspettava una lettura a quota 94 punti. Invece, il pil della Spagna è rimasto invariato nel quarto trimestre del 2024 allo 0,8% trimestre su trimestre. Su base annua è aumentato del 3,4%, rispetto alla lettura preliminare di un +3,5% e all'espansione rivista al 3,3% nel terzo trimestre del 2024.
A Milano bene Prysmian, Leonardo, Banca Mediolanum, Mfe, Saipem e doValue
Sul listino milanese Unicredit segna un +0,14% a 55,36 euro. Come riportato da MF-Milano Finanza, sono in stallo le discussioni con il Crédit Agricole sull’ops su Banco Bpm (+0,24% a 10,295 euro). Invece, l'accordo di consultazione fra Casse di previdenza e Fondazioni, che rappresentano il 6,51% del capitale di Banco Bpm, ha rinnovato il 25 marzo il proprio comitato, confermando il proprio consenso per il piano di crescita standalone della banca guidata da Giuseppe Castagna.
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Nel settore del risparmio gestito sono da monitorare Banca Mediolanum (+1,24% a 15,46 euro), Fineco (+0,40% a 18,90 euro) e Azimut (+0,37% a 27,07 euro) perché Deutsche Bank ha alzato il target price della prima società da 13,1 a 16,9 euro (rating buy), della seconda da 14,8 a 18 euro (rating hold) e della terza da 27,8 a 28,5 euro (rating hold).
Bene Prysmian, in crescita del 2,33% a 58,08 euro, dopo aver presentato i numeri del piano industriale al 2028: 3 miliardi di ebitda e almeno 1,1 miliardi di dividendi (oggi, 26 marzo, il Capital Markets Day), ma ha anche raggiunto un accordo per rilevare la società Usa Channell Commercial Corporation, fornitore di soluzioni integrate nel settore della connettività negli Stati Uniti, per 950 milioni di dollari. Citi ha confermato il rating buy e il target price a 69 euro sull’azione. Nel settore della difesa spicca il +1,7% a 46,03 euro di Leonardo.
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Piano anche per Terna (+0,37% a 8,088 euro): al 2028 gli investimenti sono visti salire a 17,7 miliardi (+7%, pari a 1,2 miliardi in più nello stesso arco temporale). L’utility ha archiviato il 2024 con un utile netto di 1.061,9 milioni di euro, in crescita del 19,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, su ricavi in salita del 15,5% a 3,680 miliardi. Restando nel comparto, Morgan Stanley ha alzato il target price su Snam (stabile a 4,63 euro) da 4,7 a 4,9 euro (rating underweight).
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Inoltre, Pirelli (preliminari pubblicati il 26 febbraio, -1,63% a 5,65 euro), Hera (-0,51% a 3,92 euro) e Poste (preliminari pubblicati il 21 febbraio, -0,03% a 16,5 euro) riuniscono i rispettivi cda sui conti 2024. Proprio Poste Italiane ha le carte in regola per diventare il partner industriale e finanziario di Tim (+0,34% a 0,299 euro), prendendo il posto di Vivendi come azionista di riferimento del gruppo telefonico, come ha detto il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, a chi gli chiedeva se Poste potrebbe acquistare la quota detenuta in Tim da Vivendi.
- Leggi anche: Tim, i nuovi scenari del riassetto: ecco perché per Poste è più facile salire ora. L’ipotesi di Vivendi secondo socio
M&A in vista per Mfe-MediaForEurope, in rialzo dell’1,42% a 3,56 euro: la società ha convocato per oggi, 26 marzo, una riunione del cda per esaminare una possibile offerta per l'emittente tedesca ProSiebenSat.1, secondo quanto hanno detto a Reuters fonti a conoscenza della questione. Mfe ha acquisito una quota vicina al 30% in ProSieben nell'ambito di una strategia volta a creare un'emittente commerciale paneuropea.
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Infine, si segnala che doValue (+0,47% a 1,704 euro) ha stretto un accordo con Banca di Grecia per cartolarizzare 0,7 miliardi di crediti deteriorati e che Moody's ha alzato il rating di Saipem (+0,64% a 2,198 euro) da Ba2 a Ba1 con un outlook positivo.
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Ore 08:00 Europa attesa in rialzo anche se Trump non farà troppe eccezioni sui dazi
Borse europee attese in rialzo (+0,13% il future sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta. In leggero calo, invece, i future statunitensi dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato in un'intervista a Newsmax di non voler concedere troppe eccezioni nei suoi piani per imporre nuovi dazi commerciali, mentre si avvicina la scadenza del 2 aprile per l'introduzione di tariffe reciproche.
Trump non farà troppe eccezioni sui dazi
«Probabilmente sarò più indulgente che puramente reciproco, perché se fossi reciproco al 100%, sarebbe molto duro per le persone», ha dichiarato Trump. Il commander-in-chief si appresta a imporre dazi contro i principali partner commerciali del Paese con l'obiettivo di correggere quelli che considera gravi squilibri commerciali a danno degli Stati Uniti. Secondo le ultime indiscrezioni, le misure saranno rivolte a 15 Paesi. Inoltre, il presidente Usa dovrebbe imporre dazi su automobili, materie prime strategiche e semiconduttori nei prossimi giorni, ma non è chiaro se verranno introdotti anch’essi il 2 aprile.
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Sale, intanto, la tensione tra la Cina e gli Usa. Il Ministero degli Esteri cinese ha annunciato che si opporrà fermamente all'aggiunta da parte degli Stati Uniti di 50 società cinesi alla lista delle restrizioni alle esportazioni. Pechino ha esortato l’amministrazione Trump a smettere di generalizzare il concetto di sicurezza nazionale.
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Euro stabile in attesa dei dati macro
L’euro è stabile a 1,078 dollari in attesa dei dati macro. Già pubblicato il dato sull'inflazione in Gran Bretagna calata inaspettatamente a febbraio. L'indice dei prezzi al consumo su base annua è sceso al 2,80% dal 3% di gennaio. Rispetto al mese precedente i prezzi sono saliti dello 0,4%. I dati sono inferiori alle previsioni degli economisti che si attendevano una lettura tendenziale invariata e uno 0,5% congiunturale.
Alle 08:45 esce l’indice della fiducia dei consumatori a marzo della Francia (precedente: 93 punti), alle 9 il pil del quarto trimestre finale della Spagna (preliminare: +0,8% trimestre su trimestre). Invece alle 12 dagli Stati Uniti arriva l’indice settimanale richieste mutui (precedente: -6,2%), alle 13:30 gli ordini di beni durevoli a febbraio preliminari (precedente: +3,2% mese su mese) e alle 15:30 le scorte settimanali di petrolio (precedente: +2 milioni di barili).
Petrolio sui massimi delle ultime tre settimane
Petrolio che al momento vede il prezzo del Wti salire sui massimi delle ultime tre settimane a 69,32 dollari al barile (+0,46%) e del Brent a 72,70 dollari al barile (+0,43%) per le preoccupazioni relative all'offerta, con gli Stati Uniti che hanno intensificato gli sforzi per limitare le esportazioni di petrolio venezuelano e iraniano. Lunedì Trump ha firmato un ordine esecutivo che autorizza tariffe generalizzate del 25% sulle importazioni da qualsiasi Paese che acquisti greggio e combustibili liquidi venezuelani.
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Inoltre, la scorsa settimana Washington ha imposto un nuovo ciclo di sanzioni sulle vendite di petrolio iraniano. A supportare i prezzi anche il calo più consistente del previsto delle scorte di greggio degli Stati Uniti. Infatti, i i dati dell'American Petroleum Institute hanno mostrato che le scorte sono scese di 4,6 milioni di barili la scorsa settimana. Gli analisti intervistati si aspettavano un calo di 1 milione di barili.
A Milano occhio a Unicredit, Banco Bpm, Mediolanum, Fineco, Azimut, Prysmian, Terna, Hera, Poste, Pirelli, Mfe, Saipem e doValue
Sul listino milanese attenzione a Unicredit perché, come riportato da MF-Milano Finanza, sono in stallo le discussioni con il Crédit Agricole sull’ops su Banco Bpm. Invece, l'accordo di consultazione fra Casse di previdenza e Fondazioni, che rappresentano il 6,51% del capitale di Banco Bpm, ha rinnovato il 25 marzo il proprio comitato, confermando il proprio consenso per il piano di crescita standalone della banca guidata da Giuseppe Castagna.
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Nel settore del risparmio gestito sono da monitorare Banca Mediolanum, Fineco e Azimut perché Deutsche Bank ha alzato il target price della prima società da 13,1 a 16,9 euro (rating buy), della seconda da 14,8 a 18 euro (rating hold) e della terza da 27,8 a 28,5 euro (rating hold).
Quanto a Prysmian non solo ha presentato i numeri del piano industriale al 2028: 3 miliardi di ebitda e almeno 1,1 miliardi di dividendi, ma ha anche raggiunto un accordo per rilevare la società Usa Channell Commercial Corporation, fornitore di soluzioni integrate nel settore della connettività negli Stati Uniti, per 950 milioni di dollari. Citi ha confermato il rating buy e il target price a 69 euro sull’azione.
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Piano anche per Terna: al 2028 gli investimenti sono visti salire a 17,7 miliardi (+7%, pari a 1,2 miliardi in più nello stesso arco temporale). L’utility ha archiviato il 2024 con un utile netto di 1.061,9 milioni di euro, in crescita del 19,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, su ricavi in salita del 15,5% a 3,680 miliardi. Restando nel comparto, Morgan Stanley ha alzato il target price su Snam da 4,7 a 4,9 euro (rating underweight).
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Inoltre, Pirelli (preliminari pubblicati il 26 febbraio), Hera e Poste (preliminari pubblicati il 21 febbraio) riuniscono i rispettivi cda sui conti 2024. Proprio Poste Italiane ha le carte in regola per diventare il partner industriale e finanziario di Tim, prendendo il posto di Vivendi come azionista di riferimento del gruppo telefonico, come ha detto il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, a chi gli chiedeva se Poste potrebbe acquistare la quota detenuta in Tim da Vivendi.
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M&A in vista per Mfe-MediaForEurope che ha convocato per oggi, 26 marzo, una riunione del cda per esaminare una possibile offerta per l'emittente tedesca ProSiebenSat.1, secondo quanto hanno detto a Reuters fonti a conoscenza della questione. Mfe ha acquisito una quota vicina al 30% in ProSieben nell'ambito di una strategia volta a creare un'emittente commerciale paneuropea.
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Infine, si segnala che doValue ha stretto un accordo con Banca di Grecia per cartolarizzare 0,7 miliardi di crediti deteriorati e che Moody's ha alzato il rating di Saipem da Ba2 a Ba1 con un outlook positivo.
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